Le cellule staminali sono i mattoni del nostro corpo. Esse hanno la capacità di auto-rinnovarsi, moltiplicarsi e svilupparsi in altri tipi di cellule.
La loro utilità è stata comprovata in seguito a numerosi studi realizzati da ricercatori provenienti da tutto il mondo.
Il primo trapianto di cellule staminali è stato effettuato nel 1988 dal Dr. Eliane Gluckman al St. Louis Hospital, Parigi, Francia.
Le cellule staminali sono cellule che possiedono la capacità di rinnovamento e differenziazione in vari tipi di cellule del corpo umano. Le cellule staminali differiscono dagli altri tipi di cellule del nostro corpo, ed hanno le seguenti caratteristiche principali:
Perche Le cellule staminali del cordone ombelicale rappresentano un’importante alternativa per il trapianto del sangue, correzioni di disfunzioni genetiche e malattie oncologiche.
La loro utilità è stata provata in seguito numerosi studi realizzati da ricercatori provenienti da tutto il mondo.
Le cellule staminali differiscono dagli altri tipi di cellule del corpo.
Le principali ragioni per conservare le cellule staminali sono descritte di seguito:
Utilizzo terapeutico delle cellule staminali
Le cellule staminali emopoietiche vengono impiegate nella cura di gravi malattie ematologiche, immunologiche, metaboliche, genetiche e oncologiche. Recenti sviluppi nel campo della ricerca scientifica hanno permesso la guarigione di pazienti affetti anche da gravi malattie genetiche per le quali non esisteva cura (Fonte: G.U. Serie Generale n. 303 del 31 dicembre 2009 – DECRETO 18 novembre 2009 e successiva integrazione 2014).
Leucemie e linfomi
• Leucemia linfoblastica acuta
• Leucemia mieloide acuta
• Leucemia acuta bifenotipica
• Leucemia acuta indifferenziata
• Leucemia/linfoma a cellule T
dell’adulto
• Linfoma di Hodgkin
• Linfomi non-Hodgkin
• Leucemia linfatica cronica
• Leucemia prolinfocitica
Emoglobinopatie
• Beta Thalassemia
• Anemia a cellule falciformi
• Selezionati casi di deficit di piruvato-
kinasi con dipendenza trasfusionale
Istiocitosi
• Linfoistiocitosi emofagocitica familiare
• Sindrome di Griscelli
• Sindrome di Chediak-Higashi
• Istiocitosi a cellule di Langerhans
(Istiocitosi X)
Altre neoplasie
• Sarcoma di Ewing
• Neuroblastoma
• Carcinoma a cellule chiare del rene
• Rabdomiosarcoma
Altre indicazioni
• Sindrome di Evans
• Sindrome linfoproliferative
autoimmune
• Sclerosi sistemica progressiva
• Neoplasie in età pediatrica trattate con chemio/radioterapia
Disordini mielodisplastici mieloproliferativi
Sindromi mielodisplastiche, includenti:
• Anemia refrattaria (AR)
• Anemia refrattaria con sideroblasti ad anello (ARSA)
• Anemia refrattaria con eccesso di blasti (AREB)
• Anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione (AREB-t)
• Leucemia mielomonocitica cronica
• Leucemia mielomonocitica giovanile
• Citopenia refrattaria
Leucemia mieloide cronica Philadelphia positiva
Mielofibrosi idiopatica
Policitemia vera
Trombocitemia essenziale
Osteogenesis imperfecta
Disordini congeniti del sistema immunitario
Malattia granulomatosa cronica
Deficit delle proteine di adesione leucocitaria
Immunodeficienze combinate gravi (SCID), includenti:
• Deficit di adenosin-deaminasi
• Difetto delle molecole HLA di classe I e II
• Difetto di Zap70
• Sindrome di Omenn
• Deficit di purin-nucleoside-fosforilasi
• Disgenesia reticolare
• Difetto della catena gamma comune a multiple citochine
• Difetto di JAK3
Sindrome da iper-IgM
Sindrome di Wiskott-Aldrich
Sindrome dei Duncan o Sindrome di Purtillo
Ipoplasia cartilagine-capillizio
Sindrome di DiGeorge
Sindrome IPEX
Altri disordini ereditari
• Malattia di Gunther
Disordini della plasmacellula
• Mieloma multiplo
• Leucemia plasmacellulare
• Macroglobulinemia di Waldenstrom
• Amiloidosi
Insufficienze midollari mono/plurilineari
• Anemia aplastica acquisita
• Anemia di Fanconi
• Discheratosi congenita
• Emoglobinuria parossistica notturna
• Anemia di Blackfan-Diamond
• Anemia diseritropoietica congenita
• Aplasia pura della serie eritroide acquisita
• Porpora amegacariocitica congenita
• Malattia di Bernard-Soullier, tromboastenia
di Glanzmann
• Agranulocitosi congenita (sindrome di
Kostmann)
• Sindrome di Shwachman-Diamond
Errori congeniti del metabolismo
• Sindrome di Hurler (MPS-IH)
• Sindrome di Scheie (MPS-IS)
• Sindrome di Maroteaux-Lamy (MPS-VI)
• Sindrome di Sly (MPS-VII)
• Adrenoleucodistrofia
• Fucosidosi
• Malattia di Gaucher
• Malattia di Krabbe
• Mannosidosi
• Leucodistrofia metacromatica
• Mucolipidosi II (I-cell disease)
• Malattia di Batten
• Malattia di Sandhoff
• Osteopetrosi
Fonte : G.U. Serie Generale n. 303 del 31 dicembre 2009
DECRETO 18 novembre 2009 (Allegato1)
Le cellule staminali ematopoietiche sono globuli sanguigni che generano altri tipi di cellule del sangue.
Fonti di cellule staminali ematopoietiche:
Le cellule staminali ematopoietiche sono responsabili del mantenimento costante della protezione immunitaria di ogni tipo di cellula del corpo.
Durante i primi mesi di gravidanza la placenta è sede di produzione di cellule staminali, che in epoca gestazionale si trasferiscono al fegato fetale e poi al midollo osseo del feto. Lo stimolo da parte del sistema nervoso centrale del nascituro induce il midollo osseo a produrre e mobilitare cellule staminali che di conseguenza transitano in vorticoso circolo nel cordone ombelicale |
Da quando il primo trapianto è stato eseguito nel 1988 con il sangue del cordone ombelicale di un bambino affetto da anemia di Fanconi, il campionamento e l’uso terapeutico di queste cellule è aumentato in modo significativo.
Il sangue del cordone ombelicale è il sangue che circola tra la placenta e il cordone ombelicale durante la gravidanza. Quando il bambino è nato, dopo il taglio del cordone ombelicale, una quantità importante di sangue rimane in esso, offrendo così la possibilità di essere raccolto immediatamente.
Questo sangue è ricco di cellule staminali che possono essere isolate in laboratori specializzati tramite una procedura specifica. Fino a poco tempo fa, questo sangue era considerato inutile. Ma ora sappiamo che il sangue del cordone ombelicale contiene un gran numero di cellule staminali che possiamo raccogliere, isolare e conservare per essere utilizzate in futuro.
È ben noto che le cellule staminali provenienti dal sangue del cordone ombelicale hanno possibilità maggiori di rigenerazione dei tessuti umani in confronto alle cellule staminali mature. Il sangue del cordone ombelicale puo’ essere raccolto sia durante il parto naturale, che durante il parto cesareo, e la possibilità di raccogliere queste cellule si verifica solo una volta nella vita.
Il processo di campionamento è indolore e innocuo, inizia dopo che il feto è stato espulso e dopo che il cordone ombelicale viene tagliato, pertanto, non ha alcun effetto nocivo ne sul bambino ne sulla madre.
Staminali dal tessuto del cordone ombelicale
Le cellule staminali mesenchimali sono cellule staminali multipotenti che possono differenziarsi in un’ampia varietà di tipi dicellule, come ad esempio: osteoblasti (cellule ossee), condrociti (cellule cartilaginee), adipociti (cellule adipose), neuroni (cellule nervose), miociti (cellule del miocardio ).
Fonti di cellule staminali mesenchimali:
gelatina di Wharton (tessuto del cordone ombelicale), sangue del cordone ombelicale, tessuto adiposo, muscoli, cornea, liquido amniotico e denti da latte. Le cellule staminali mesenchimali hanno la proprietà di aderire alla piastra di coltura.
La gelatina di Wharton è un tessuto mucoso che circonda i vasi sanguigni del cordone ombelicale. Le cellule mesenchimali isolate dalla gelatina di Wharton in condizioni di coltura sono in grado di differenziarsi in vari tipi di cellule specializzate, in presenza di fattori di crescita.
Anche se sono ancora in fase di ricerca, gli scienziati sono molto ottimisti per quanto riguarda l’uso di questo tipo di cellule staminali in un prossimo futuro, soprattutto nella medicina rigenerativa.
Le famiglie che desiderano conservare in forma preventiva le staminali del sangue cordonale possono richiedere alla direzione sanitaria dell’ospedale dove avverrà il parto l’autorizzazione all’esportazione presso una struttura privata estera (Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010).
A seguito dell’Accordo, il compito di autorizzare le esportazioni del sangue del cordone ombelicale per uso autologo è stato affidato alle direzioni sanitarie delle strutture in cui avvengono i parti.
Infatti l’accordo sancisce che la direzione sanitaria dell’ospedale scelto per il parto ha il compito di autorizzare le esportazioni del sangue del cordone ombelicale per uso autologo dopo aver verificato i requisiti dei genitori richiedenti e le caratteristiche della Banca destinataria dell’esportazione.
Delle circa 25 aziende costituite con questo scopo sparse tra l’Italia, la Svizzera, il Belgio, la Repubblica di San Marino e la Gran Bretagna, ben l’80% sono soltanto intermediari e non biobanche; le aziende intermediarie operano contravvenendo a quanto prevede la legge italiana: le cellule staminali non possono essere oggetto di lucro e punisce qualsiasi attività che, direttamente o indirettamente, produca un profitto derivante dalle stesse, equiparandole al sangue e agli organi (Legge 219 del 21 ottobre 2005).
Pertanto, se la “banca” a cui ci si rivolge ha sede in Italia si tratta di un intermediario che non potrebbe offrire questo servizio.
E’ importante verificare che il contratto venga stipulato direttamente con la società proprietaria della banca alla quale si affidano le cellule del proprio bambino e non con società che nulla hanno a che fare con la conservazione, con la qualità del servizio e che non possono offrire alcuna garanzia rispetto al servizio di crioconservazione (un semplice modo per fare questa verifica è richiedere una visita dei laboratori).